La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.”
(Henry Miller)Perché si viaggia se non per vedere volti nuovi o per conoscere lingue e culture diverse dalle nostre o per rilassarsi e divertirsi? Si viaggia sempre per conoscere, per ampliare la propria coscienza e per scoprire, così, che non esistono solo sette meraviglie (il Colosseo, Machu Picchu, il Cristo Redentore, Chichén Itza, la Muraglia cinese, Petra e il Taj Mahal), che non possono esisterne così poche in un mondo così vasto, bensì milioni di milioni, nascoste ad ogni angolo della Terra, ognuna dentro l’occhio di chi sa guardare al di là delle cose.
Quelli che vedrete qui saranno, dunque, tutti quei posti che possono essere considerati meraviglie del mondo e che dovrebbero essere visitati almeno una volta nella vita!
Albero della Vita (Giappone)
Una versione reale dell’Albero della Vita dal film Avatar. Durante un viaggio all’Ashikaga Flower Park in Giappone, il designer britannico Peter Lourenco ha fotografato questo glicine ultrasecolare in piena fioritura, da cui il regista James Cameron ha preso spunto per la realizzazione del suo film. L’albero ha 144 anni e i suoi numerosi rami sono intersecati all’interno di una struttura metallica costruita appositamente in modo da creare una vera e propria “cascata” di fiori color viola che scendono dal cielo.
Altalena alla fine del mondo (Ecuador)
L’altalena è un gioco tipico dei bambini. Ma questo attrezzo improvvisato, meglio conosciuto con il nome di altalena alla fine del mondo è solo per coloro che sono disposti a correre il rischio di lanciarsi nel vuoto, cadendo dal bordo di un dirupo mentre oscillano in aria. Situata a Baños, in Ecuador, questa incredibile altalena è agganciata a La Casa del Arbol (La casa sull’albero) e permette agli escursionisti di dondolarsi a quota 2.660 metri di altezza. Solo per chi sa osare!
Antelope Canyon (Arizona, USA)
L’Antelope Canyon è forse il più fotografato canyon di arenaria del nord dell’Arizona, che si trova sulla terra Navajo vicino a Page, e consiste di due formazioni separate, chiamate Antelope Canyon superiore e Antelope Canyon inferiore. Entrambi i tratti, visitabili solo con l’assistenza delle guide Navajo, costituiscono una vera meraviglia della natura, e sono una vera sfida per i fotografi a causa delle difficili condizioni di luce. I colori brillanti arancione e viola e le pareti intagliate dal vento e dall’acqua lo rendono uno spettacolo unico, fra i più suggestivi dei parchi statunitensi.
Cascata sottomarina (Mauritius)
La (finta) cascata sottomarina di Le Morne Brabant, a Mauritius, isola dell’Oceano Indiano, è un’illusione ottica in grado di regalare un suggestivo effetto speciale. Questo fenomeno straordinario è dovuto alla sabbia e al basso fondale che sprofondano nel mare verso un fondale molto più profondo. A creare l’effetto tridimensionale di un salto d’acqua sottomarino sono però i depositi creati nei secoli della risacca: lo scherzo fotografico è infatti «completato» dalle sabbie e dai fanghi in prossimità della costa che causano una diversa colorazione del mare, le cui tonalità mutano da verde acqua a blu scuro. Tutti effetti naturali, in grado di creare quest’insolita suggestione.
Chefchaouen (Marocco)
La pittoresca cittadina di Chefchaouen si trova nella regione montuosa del Marocco settentrionale. La città fu per secoli considerata sacra ed era persino proibito l’ingresso agli stranieri. Solo di recente – negli Anni ’50 – le cose sono cambiate, motivo per cui ora Chefchaouen si è rivelata al mondo, anche se è tuttora considerata come uno dei segreti meglio custoditi del Marocco. E’ detta la città azzurra perché tutti gli edifici, le porte, le finestre, le fontane e le strade sono dipinte nelle diverse tonalità di azzurro. La medina, la città vecchia, è un dedalo di vicoli lunghi e stretti colorati di azzurro e il motivo è puramente religioso e non estetico.
Caño Cristales (Colombia)
Il Caño Cristales è un fiume della Colombia, nascosto nel parco nazionale Serranía de La Macarena, comunemente chiamato il fiume dei cinque colori o l’Arcobaleno liquido. Il letto del fiume infatti, dalla fine luglio a novembre, si colora di cinque diversi colori: giallo, verde, azzurro, nero e soprattutto rosso, l’ultimo colore è causato dalla Macarena clavigera (Podostemaceae) una pianta acquatica presente sul fondo del fiume. Gli amanti della natura non hanno dubbi: il Caño Cristales è il fiume più bello del mondo.
Crystal Cave (Islanda)
La Crystal Cave si trova nel Parco Nazionale Skaftafell, situato tra Kirkjubæjarklaustur, tipicamente noto come Klaustur, e Höfn nella parte meridionale dell’Islanda, e sembra rappresentare il corridoio di passaggio per accedere al regno dei ghiacci e per visitarla bisogna attendere la stagione fredda affinché il ghiaccio sia ben saldo e compatto. Lo spettacolo che si aprirà agli occhi dei visitatori è stato definito come uno dei più affascinanti al mondo: la grotta blu, vicina alla laguna di Svinafellsjokull, famosa per il blu dei suoi cristalli, si è formata dall’incontro del ghiaccio con la costa. Il ghiaccio, che per secoli è sceso dalle pendici di Oraefajokull, ha espulso l’aria, occupandone il posto, trasformandosi in un magico cristallo blu: ci sono dunque voluti centinaia di anni per creare quest’atmosfera surreale. Lo Skaftafell è inoltre conosciuto per essere il secondo parco più grande d’Islanda e ospita il noto ghiacciaio Vatnajokull, nonché il più grande d’Islanda e d’Europa, e comprende anche tre vallate glaciali.
Giardino dei Tarocchi (Italia)
Al confine tra Lazio e Toscana, in località Garavicchio, a Capalbio, si trova uno dei più incredibili parchi mai realizzati: il fantastico Giardino dei Tarocchi, ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle. Il Giardino, aperto al pubblico nel 1998, occupa una superficie di circa 2 ettari al cui interno si trovano incredibili sculture alte fino a 15 metri che rappresentano i 22 arcani dei Tarocchi, realizzate in acciaio e cemento e rivestite di specchi, vetri e ceramiche colorate. La meraviglia e lo stupore che si prova nel visitare questi giganti colorati è semplicemente unica, così come lo è l’atmosfera che si respira nel parco. Il Giardino dei Tarocchi è una continua sorpresa, uno splendido connubio fra arte, natura e spiritualità.
Giardino di Ninfa (Italia)
Ai piedi dei monti Lepini, nella provincia di Latina, dunque poco distante da Roma, sorge un giardino unico nel suo genere dove su antichi ruderi di una città perduta crescono piante rare e secolari. I Giardini di Ninfa nascono sulle ceneri di Ninfa, fiorente cittadina medievale sull’unica via di comunicazione che da Roma portava al sud ed è un tipico esempio di giardino all’inglese, appartenente alla fondazione Caetani che si occupa del giardino dagli anni ’20. Il Giardino di Ninfa è uno splendido esempio di poesia e architettura medievale in cui i visitatori fanno un tuffo in una realtà incontaminata dove molti scrittori, Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti, Moravia, trovarono l’ispirazione per le loro creazioni, come in un vero salotto letterario… all’aperto.
Great Blue Hole (Belize)
Il Great Blue Hole, al largo della costa del Belize, in America Centrale, al centro del Lighthouse Reef (piccolo atollo circondato da una stupenda barriera corallina), è una grande dolina carsica subacquea di forma quasi esattamente circolare, profonda 124 metri e larga oltre 300 metri. Il colore blu scuro, da cui deriva anche il nome, è dato dalla grande profondità della parte collassata a confronto con le acque basse e azzurro verde circostanti. Il Great Blue Hole si è formato durante le glaciazioni avvenute fra 150 mila e 15 mila anni fa e nonostante si trovi nel bel mezzo della barriera corallina del Belize, l’ambiente molto buio ha impedito al corallo di crescere all’interno del buco, rendendo l’ambiente più simile a una caverna che a un fondale marino. Un posto del genere non poteva che diventare la patria dei subacquei di tutto il mondo, che non perdono occasione di esplorare il paesaggio marino con le bombole, sfidando il «nero» selvaggio della voragine.
Grotte di Waitomo Glowworm (Nuova Zelanda)
Sono note come Waitomo Caves o Glowworm Caves e ospitano un fenomeno straordinario. Queste grotte si trovano in Nuova Zelanda e sono popolate da insetti luminescenti, che emettono luce nel buio, proprio come le lucciole. Centinaia di insetti bio-luminescenti illuminano le Waitomo Caves e creano uno spettacolo che ricorda a un cielo stellato, emettendo dei bagliori che variano dal verde al blu e sono presenti nel mondo solo in Nuova Zelanda. Le grotte furono esplorate per la prima volta nel 1887 da un capo Maori locale, Tane Tinorau, e da un geometra inglese, Fred Mace. Altri luoghi del mondo in cui si possono osservare spettacoli luminescenti sono Toyama Bay in Giappone e Goppsland Lakes in Australia.
Grotta Reed Flute (Cina)
Reed Flute Cave è una grotta naturale calcarea che per oltre 1200 anni è stata una delle più famose attrazioni di Guilin, nella regione di Guangxi, nel sud della Cina. La grotta prende il nome, che ha ricevuto durante la dinastia Tang, dai numerosi canneti che crescono al di fuori di essa e che possono essere trasformati in flauti in grado di emettere un suono melodioso. Al suo interno, si apre un mondo spettacolare, fatto di stalattiti che pendono dall’alto, stalagmiti che crescono sul suolo, colonne di pietra formate da stalattiti e stalagmiti, formazioni rocciose, illuminate da luci multicolore artificiali per rendere più forte l’impatto visivo e il tour nella grotta ancora più fiabesco. Ci sono, inoltre, più di 70 iscrizioni scritte in inchiostro e pennelli, databili fino al 792 d.C, durante la dinastia Tang. Si tratta di diari di viaggio e poesie scritte da letterati della dinastia Tang che hanno visitato la grotta. Conosciuta anche come “il Palazzo delle Arti Naturali”, è stata aperta al pubblico nel 1962. Una leggenda narra che uno studente, visitando la grotta, tentò di descrivere la sua bellezza in una poesia, ma gli ci volle così tanto per trovare le parole giuste, che venne trasformato in pietra.
Isola Vaadhoo (Maldive)
A nord dell’arcipelago delle Maldive, nell’atollo Huvadhu, si trova un’isola molto particolare: l’Isola di Vaadhoo, un paradiso ad occhi aperti per i subacquei ed è un’isola quasi deserta. La spiaggia di Vaadhoo, nelle ore notturne, è lambita da onde luminose che sembrano riflettere le stelle del cielo; in realtà, questa scena surreale offerta dal mare, è da ricondurre al fenomeno della bioluminescenza. In particolare, sono minuscole forme di vita vegetale marina, il fitoplancton, ovvero l’insieme degli organismi presenti nel plancton in grado di utilizzare la radiazione solare come fonte di energia a conferire all’acqua questo colore incredibile.
Isole Lofoten (Norvegia)
Le isole Lofoten sono un arcipelago della Norvegia che si estende a nord-est tra le contee di Nordland e Troms, drappeggiate attraverso le acque turbolente del Mare di Norvegia, molto al di sopra del Circolo Polare Artico. Questo raro avamposto deserto offre un paesaggio di maestose montagne, fiordi profondi, colonie di uccelli marini starnazzanti e lunghe spiagge per il surf. Le Lofoten hanno un forte legame con l’era vichinga e al Museo Lofotr puoi provare a vivere come un vichingo. A Borg, gli archeologi hanno rinvenuto la più grande casa risalente a questo periodo. L’edificio è lungo 83 metri ed è stato ricostruito come museo vivente. Grazie alla calda Corrente del Golfo, nelle Lofoten il clima è molto più mite rispetto ad altre parti del mondo, a parità di latitudine. Tra la fine di maggio e metà luglio puoi ammirare il sole di mezzanotte, mentre da settembre a metà aprile c’è l’aurora boreale e su alcune isole le temperature non scendono mai sotto lo zero.
Isole Whitsunday (Australia)
Le Isole Whitsunday sono un arcipelago di isole continentali di varie dimensioni situate nel mar dei Coralli al largo della costa centrale del Queensland, in Australia, e fanno parte delle Cumberland Islands. L’arcipelago ha come centro la Whitsunday Island, mentre il centro commerciale è l’isola di Hamilton.
Si tratta di 74 isole tropicali racchiuse in un arcipelago, tutte caratterizzate da spiagge di sabbia candida, palme, foreste lussureggianti ed acque di un azzurro cristallino, e i visitatori arrivano qui da ogni parte del mondo per ammirare le sabbie bianche di Whitehaven Beach, probabilmente una delle più belle spiagge del mondo, e la sorprendente bellezza dell’Heart Reef. In poche parole: un Paradiso!
Keukenhof (Paesi Bassi)
Keukenhof è il parco dei fiori più grande del mondo, situato nei pressi della città di Lisse, nell’Olanda Meridionale, circa 35 km a sud-ovest di Amsterdam. Con oltre 32 ettari di campi coperti di fiori piantati a mano, il parco presenta 30 esposizioni floreali, 7 sorprendenti giardini e 100 meravigliose opere d’arte. La sua particolarità è quella di aprire al pubblico solo due mesi l’anno, da Marzo a Maggio, quando i tulipani sono in fiore. Il resto dei mesi il parco è chiuso. Camminare immersi tra centinaia di migliaia di tulipani olandesi è un’emozione da provare almeno una volta nella vita, infatti al Keukenhof ti sembrerà di navigare in un mare di fiori. Una particolarità è che ogni anno il parco viene allestito secondo un tema particolare, pertanto il Keukenhof offre sempre scenari nuovi. Si tratta di un parco assolutamente unico al mondo che attira annualmente più di un milione di visitatori.
Laghi di Plitvice (Croazia)
Il parco Nazionale dei Laghi di Plitvice si trova a metà strada tra Zagabria, capitale della Croazia, e Zara, in Dalmazia, ed è formato da 16 laghi alimentati dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka (Fiume Bianco e Fiume Nero) e da sorgenti sotterranee, collegati tra loro da una serie di cascate, che si riversano nel fiume Korana.
Nel 1979 sono stati proclamati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e sono visitabili grazie a una rete ben segnata di sentieri e da 18 km di passerelle di legno che danno al tragitto a pelo d’acqua un fascino unico.
Il periodo migliore per visitare i laghi è sicuramente maggio/giugno, quando i laghi sono carichi d’acqua e alberi e fiori in pieno rigoglio.
Lago Baikal (Siberia)
La costa è una linea azzurrina e intorno c’è solo ghiaccio, una distesa che sembra sconfinata. Siamo sul lago Baikal, nella Siberia orientale, un mare lungo 620 chilometri, largo tra i 20 e gli 80, profondo circa un chilometro e mezzo: formato da un rift, una faglia tra le catene montuose a nord della Mongolia, è il più antico e profondo del pianeta ed è anche il più grande, non per superficie ma per volume, e contiene un quinto delle riserve d’acqua dolce non congelata della Terra. D’inverno si copre di uno strato di ghiaccio abbastanza spesso da reggere pulmini e jeep. Il ghiaccio è un mondo surreale. Ora bianco, accecante, spruzzato di neve. Ora levigato dal vento, lucido, così trasparente che mette in soggezione: uno specchio nero come gli abissi, con venature bianche che formano disegni astratti. O ancora distese di lastre azzurrine, come cocci di vetro sollevati dalle onde e fissati dal ghiaccio: questo è il lago Baikal.
Lago di Braies (Italia)
Il lago di Braies è un fantastico lago naturale in Alto Adige, situato in Val di Braies (una valle laterale alla Val Pusteria) ed è il più grande lago delle Dolomiti: in estate è di colore smeraldo, in inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Formatosi a causa di una frana, attira tutto l’anno escursionisti, ciclisti e scalatori alle proprie sponde, promettendo relax e vi facendo restare chiunque a bocca aperta con il suo imponente panorama montano. Impressionante è la famosa Croda del Becco: la sua denominazione tedesca “Torberg” indica, che secondo la leggenda il Lago di Braies era un tempo la porta (Tor) del regno sotterraneo dei Fanes. La leggenda narra anche di selvaggi che si recarono sulle montagne della Valle di Braies alla ricerca di oro e di pietre. Avidi e invidiosi pastori della valle tentarono di rubare i loro tesori, ma non ci riuscirono perché, per proteggere il tesoro, questi ultimi aprirono delle fontane sotterranee e gettarono il tesoro nel lago di Braies. Direttamente sul lago sorge la storica chiesetta dedicata alla Madonna e famoso come la chiesetta è il lago stesso. Tanti visitatori e fan della serie televisiva “Un passo dal cielo” con Terence Hill, trascorrono le loro vacanze nelle vicinanze del lago, perché questa “perla tra i laghi alpini” è una delle protagoniste della produzione televisiva girata in Alto Adige. Nel film, tuttavia, il lago è chiamato “Lago di San Candido.”
Lago di Resia (Italia)
Il lago di Resia è un lago alpino artificiale situato nel comune di Curon Venosta in Alto Adige, a nord del vicino lago di San Valentino alla Muta, davanti alla maestose montagne della Vallelunga, ed ospita un campanile che emerge dall’acqua rendendo il luogo fiabesco e affascinante. La storia legata a questa immagine da cartolina, purtroppo, è meno idialliaca. Qui un tempo, infatti, si trovavano tre laghi naturali che, nel 1950, vennero unificati con la costruzione di una diga, ma l’opera provocò la completa sommersione dell’antico centro abitato di Curon, che venne trasferito altrove. Lo sbarramento fu al centro dell’ira degli abitanti, che si rivolsero addirittura al Papa per evitarne la costruzione; ma i tentativi furono vani e l’acqua invase case e terreni coltivati. Tra le bellezze che andarono perse c’era anche una chiesa del Trecento, di cui oggi si può ammirare il campanile che emerge dal lago di Resia. Solo d’inverno, quando il lago diventa ghiacciato, il campanile può essere raggiunto a piedi ma purtroppo, numerose infiltrazioni d’acqua minacciano la sua integrità. Oggi il campanile di Curon è uno dei punti più suggestivi di tutta l’area, anche perché la leggenda vuole che, nelle rigide notti invernali, qualcuno senta ancora le sue campane suonare.
Lago Hillier (Australia)
Il lago Hillier è un lago salato situato su Middle Island, la più grande isola dell’Arcipelago Recherche, nella regione Goldfields-Esperance a sud delle coste dell’Australia occidentale. Il lago Hillier è famoso nel mondo per il colore delle sue acque, che sono di un rosa fitto e denso, che rievoca Picasso nel suo periodo più allegro. Anche se molti cercano di spiegare la stravagante colorazione di questo lago, nessuno conosce pienamente il vero motivo per cui sia rosa, anche se, a dire il vero, gli scienziati ipotizzano che il colore viene da un colorante emesso da dei batteri che vivono nelle croste di sale. Eppure, nonostante la tonalità insolita e gli alti livelli di salinità delle sue acque, il lago non presenta alcun effetto nocivo conosciuto per gli esseri umani ed è sicuro per chi ci volesse nuotare. Tuttavia il lago non è aperto al pubblico.
Pamukkale (Turchia)
Pamukkale è un sito naturale della Turchia sud-occidentale, nella provincia di Denizli, prossimo all’omonimo abitato, nonché un capolavoro della natura dichiarato Patrimonio Culturale dell’Unesco e una fonte di acque termali curative. Alle terme di Pamukkale, l’acqua, nel corso dei secoli, ha formato delle vere e proprie piscine marmoree dalle pareti bianche e luccicanti, simili a campi di cotone, dando vita a un luogo magico, perfetto per un viaggio all’insegna della riscoperta della natura. In turco il nome Pamukkale significa appunto “castello di cotone”. Le acque benefiche sgorgano ad una temperatura di 35° e attraverso lunghi canali si riversa sulle terrazze degradanti dove formano le piscine. L’acqua è ricca di idrocarbonato di calcio che a contatto con l’aria è protagonista della sedimentazione del carbonato di calcio che contribuisce alla creazione delle spettacolari piscine.
Parco dei Mostri (Italia)
Il Parco dei Mostri, denominato anche “Sacro Bosco” o “Villa delle Meraviglie” di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale italiano. Fu ideato dall’architetto Pirro Ligorio, uno dei più grandi architetti della seconda metà del 1500 italiano e forse oggi un po’ troppo poco ricordato, in quanto per esempio realizzò Villa d’Este a Tivoli e completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo. Il Parco dei Mostri fu realizzato da Ligorio per il committente Pier Francesco Orsini, detto Vicino, in onore della moglie Giulia con lo scopo di diventare un’opera unica al mondo. Le sculture vennero direttamente scavate nei mastodontici blocchi di peperino, che un po’ dappertutto si trovano nella valle e, probabilmente, solo la morte impedì a Vicino di usarli tutti. Dai massi prendono vita animali giganteschi, eroi omerici o semplici sirene o dee romane e, un po’ dappertutto, Vicino ha lasciato incisi sul peperino versi, non sempre chiari, sull’aldilà. Costruì, inoltre, la bellissima casa pendente ed il mausoleo funebre di Giulia.
Pozo Azul (Spagna)
A Covanera, una località di Burgos, si trova una cava sottomarina di acqua cristallina: il Pozo Azul. In realtà è una sorgente che versa le sue acque nel fiume Rudrón ed è un paradiso per chi pratica immersioni in Spagna. La cava si immerge sotto la montagna. Al momento, sono stati percorsi 13 km di tunnel e si dice, anche se non è stato ancora verificato, che è la cava sottomarina più grande della Spagna. Le acque sono gelide (circa 11°) e sono di un intenso colore azzurro che si scurisce a causa della profondità della cava che arriva a circa 15 metri. Il Pozo Azul è anche chiamato “Everest delle cave”, probabilmente per la sua longitudine, profondità e per la sfida che lancia a tutti coloro che vogliono buttarsi in questa avventura di immersione.
Preikestolen (Norvegia)
Il Preikestolen, come è chiamato in norvegese nynorsk (“Pulpito di roccia” in italiano), è una falesia di granito alta 604 metri e che termina a strapiombo sul Lysefjord, di fronte al Kjeragbolten, nei pressi del villaggio di Forsand. Il Preikestolen è ad oggi uno dei siti più gettonati del paese scandinavo, situata nel Ryfylke: il Lysefjord è forse la parte più famosa del Ryfylke, col suo bellissimo paesaggio. Si possono scalare le montagne lungo il fiordo, andare in escursione nella brughiera, pedalare sulle isole, nuotare nei fiordi, o fare una crociera sul Lysefjord.
Salar de Uyuni (Bolivia)
l Salar de Uyuni è un enorme deserto di sale che, con i suoi 10.582 km², è tra i più grandi deserti al mondo, nonché in assoluto la più grande distesa salata del pianeta. È situato nei dipartimenti di Potosí e di Oruro, nei pressi della città di Uyuni, nell’altopiano andino meridionale della Bolivia, a 3.650 metri di quota. Si stima che il Salar de Uyuni contenga 10 miliardi di tonnellate di sale ed è formato approssimativamente da 11 strati con spessori che variano tra i 2 e 10 metri, di cui lo strato superficiale ha un spessore di 10 metri. Secondo le leggende Inca nel deserto vi sono gli Ojos de Salar (occhi del deserto di sale) che inghiottivano le carovane. Si tratta di buchi nella superficie salata dai quali esce l’acqua sottostante che in certe condizioni di luce sono quasi invisibili diventando così pericolosi. La più grande distesa di sale del pianeta è uno spettacolo unico: questo immenso mare bianco è uno dei paesaggi più surreali del Sud America e non potrete che rimanerne affascinati.
Spello (Italia)
Spello (Hispellum in latino) è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria, collocato ai piedi del monte Subasio. Esso si presenta al visitatore con le sue case colorate di rosa e tra i suoi vicoli acciottolati, nelle chiese affrescate, all’ombra dei suoi monumenti, Spello conserva i segni della sua lunga storia; ma ciò per cui è maggiormente conosciuto è la sua grande tradizione nell’uso dei fiori per abbellire che raggiunge il suo culmine con l’Infiorata che si tiene ogni maggio in onore del Corpus Domini, in cui le piazze e le strade si coprono di tappeti e quadri floreali. A giugno e luglio, poi, tutto il borgo entra in competizione per la manifestazione “Finestre, Balconi e Vicoli fioriti” in cui gli abitanti si sfidano ad abbellire con i fiori balconi, vicoli e angoli del borgo, motivo che ha trasformato Spello nella “capitale dei fiori”. Ma la città è piena di fiori tutto l’anno e se non riuscite ad esserci per questo evento, troverete i vicoli di Spello sempre pronti ad accogliervi con i loro magnifici balconi infiorati. Infine, meritano una visita anche le Fonti del Clitunno, sorgenti straordinarie purtroppo sconosciute alla maggior parte degli italiani e fonte d’ispirazione per molti scrittori e poeti. Nell’antichità si credeva che nei fondali di queste acque dimorasse il Dio Clitunno, in onore del quale sorsero tre templi andati poi perduti. Unico superstite di quelle costruzioni, un piccolo tempietto poco distante.
Spiaggia di Rocce Rosse (Italia)
In Ogliastra, nella baia di Arbatax, nella costa centro-orientale della Sardegna, spicca una splendida ‘cattedrale’ naturale di porfido rosso che affiora da acque verdi smeraldo offrendo uno spettacolare contrasto cromatico grazie anche a scogli bianchi e ciottoli colorati. Su questa spiaggia è stata ambientata la scena finale del film “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” di Lina Wertmüller.
Trolltunga (Norvegia)
Trolltunga (“lingua del troll” in italiano) è una roccia sporgente che si staglia in orizzontale al di sopra del villaggio di Skjeggedal presso Odda, regione dell’Hordaland in Norvegia, formatasi durante l’era glaciale, circa 10.000 anni fa. È situata a 1100 m s.l.m. sospesa a 700 metri sul lago Ringedalsvatnet. Trolltunga è una delle località più entusiasmanti del paese scandinavo, un luogo dove la natura dà il meglio di sé, ma dove, proprio per questo, ogni escursione va programmata con particolare cura. L’ente del turismo norvegese, nonché le autorità locali, avvertono i visitatori ancor prima di partire: Trolltunga è un luogo pericoloso, segnalato già dal colore nero nei tracciati, ovvero quello che designa le escursioni più complesse, dove anche la distrazione più leggera può rappresentare un pericolo di morte. Rischi a parte, il percorso che unisce Skjeggedal a Trolltunga è di straordinario valore naturalistico e panoramico, e se siete dei trekker preparati, sarà sicuramente un’esperienza che ricorderete per tutta la vita.
Tunnel dell’amore (Ucraina)
L’Ucraina non è un Paese molto turistico, ma è ricco di paesaggi naturali incredibili che pochi conoscono; infatti, nei pressi del villaggio di Klevan, a 25 chilometri da Rivne, nel Nord Ovest del Paese, c’è un luogo che tutte le coppie bramano e che è ritenuto il più romatico del mondo: il Tunnel dell’Amore. Questa galleria naturale era, nell’era industriale, un tratto di ferrovia su cui transitavano i treni pieni di materiale che veniva trasportato dalle fabbriche alle città. Il percorso è lungo 3.000 km, ma il tunnel ne copre solamente uno ed è diventato un luogo molto amato dalle coppie che vengono a passeggiare tenendosi mano nella mano o dai giovani sposini che si fanno fotografare per l’album di nozze. D’estate la vegetazione è rigogliosa, in autunno i colori caldi delle vegetazione che si è impadronita di questo tratto ferroviario sono ancora più romantici, ma anche a primavera o d’inverno il Tunnel dell’Amore è uno dei luoghi più suggestivi che ci siano.
Tykky (Finlandia)
Nella Lapponia finlandese, all’interno del Riisitunturi-Kansallispuisto National Park, la brina della nebbia, coniugata alle temperature polari (che oscillano tra i -15° e i -40°), è in grado di creare surreali sculture bianche: i Tykky, le “Sentinelle dell’Artico”. Tikky in italiano vuol dire “galaverna” e rappresenta appunto quel deposito di ghiaccio a forma di aghi, scaglie o superficie continua che si crea in presenza di nebbia. In altre parole, la cristallizzazione dell’umidità in strati sovrapposti di ghiaccio finissimo che possono raggiungere uno spessore di trenta centimetri. Che cosa si nasconde sotto queste imponenti figure bianche, che sembrano sorvegliare le nevi incontaminate, non sono altro che alberi sempreverdi (gli abeti rossi), sepolti da una spessa corazza ghiacciata. Le surreali “sculture” dall’aspetto alieno sono state immortalate dall’italiano Niccoló Bonfadini, studente 21enne di Monza appassionato di fotografia naturalistica, durante un viaggio nella Lapponia Finlandese. Oltre ai Tikky, Bonfadini è riuscito a immortalare anche il bagliore rosa nel cielo lappone, noto come «Cintura di Venere», e proprio per questo una delle foto del set è stata scelta addirittura dalla Nasa per l’Astronomy Picture of the Day! Uno scenario spettacolare formato da sculture che assumono le sembianze di veri e propri guardiani di una foresta fiabesca: l’ennesima magia della natura, l’unica capace di regalare scenari maestosi e d’incomparabile bellezza.
Vallone dei mulini (Italia)
Il Vallone dei Mulini è una valle della costiera sorrentina, ubicata a Sorrento (in Campania): deve il suo nome alla presenza di un vecchio mulino, utilizzato nei tempi antichi per la macinazione del grano la cui attività cessò all’inizio del Novecento, ed è uno dei luoghi abbandonati più fotografati del mondo, ispirazione per molti artisti. Offre un meraviglioso spettacolo operato nel corso dei decenni dalla natura che si è rimpossessata degli spazi sottratti dall’uomo. Osservandolo dall’alto dalla ringhiera di Via Fioritura il vallone appare come un profondo solco che attraversa la montagna che fa parte di un sistema di 5 valloni che anticamente percorreva la penisola sorrentina indicando i confini tra i vari paesi; inoltre, dato il microclima umido costante vi crescono specie arboree particolari che hanno ricoperto il mulino offrendo scorci particolarmente suggestivi. La zona del Vallone dei Mulini è però proprietà privata e non è aperta ai visitatori. La copertura dei valloni intorno a Sorrento può essere considerato come l’evento più importante per quel che riguarda le metamorfosi del paesaggio locale e segna una svolta dal punto di vista antropologico. Secondo alcuni studiosi, infatti, ha addirittura snaturato l’antico significato del nome di Sorrento che non avrebbe alcun collegamento con il mito delle Sirene ma deriverebbe dal greco “surreo” che vuol dire “scorro insieme”.